Il territorio comunale dal punto di vista del rischio idrogeologico, considerati i dati forniti dall’Autorità Di Bacino del Fiume Tevere e dall’ISPRA ed i risultati dei rilievi effettuati, è caratterizzato dagli scenari di rischio descritti nei seguenti paragrafi.
Nell’ambito del presente studio, sono state riportate sulla Carta dello Scenario di Rischio Idrogeologico e Geologico (ALL. 3) le fasce di pericolosità di esondazione indicate dal PAI dell’Autorità di Bacino del Tevere, che esprimono la probabilità del verificarsi dell’evento esondazione e sono definite sulla base dei tempi di ritorno “Tr” (intervallo di tempo espresso in anni che mediamente intercorre tra due ripetizioni successive dell‘ evento stesso). Nello specifico sono:
FASCE A: corrispondente ad un tempo di ritorno 50 anni; FASCE B: corrispondente ad un tempo di ritorno 200 anni; FASCIA C: corrispondente ad un tempo di ritorno 500 anni.
Sulla stessa carta sono riportate tre classi di rischio:
RISCHIO R4: zone a rischio molto elevato per il quale sono possibili la perdita di vite umane e lesioni gravi alle persone; danni gravi agli edifici, alle infrastrutture e al patrimonio ambientale; la distruzione di attività socio-economiche.
RISCHIO R3 zone a rischio elevato per il quale sono possibili problemi per l’incolumità delle persone; danni funzionali agli edifici e alle infrastrutture con conseguente inagibilità degli stessi; la interruzione di funzionalità delle attività socioeconomiche e danni rilevanti al patrimonio ambientale
RISCHIO R2 zone a rischio medio per il quale sono possibili danni minori agli edifici, alle infrastrutture e al patrimonio ambientale che non pregiudicano l’incolumità del personale, l’agibilità degli edifici e la funzionalità delle attività economiche
In base a dette condizioni, sono stati definiti due scenari di rischio, uno afferente al corso d’acqua principale, rappresentato dal fiume Aniene e l’altro ai corsi d’acqua secondari.
In entrambi i casi gli scenari attengono esclusivamente ad eventi di TIPO B, data la loro natura ed estensione, considerato l’intervento coordinato di più Enti (Comune – Prefettura – Regione).
Il Fiume Aniene costituisce il corso d’acqua principale presente sul territorio tiburtino; il suo flusso è regolato dalla chiusa posta nel Bacino San Giovanni, che permette la laminazione delle piene ed il monitoraggio costante del deflusso dell’acqua.
Il PAI individua le seguenti aree di rischio:
Aree a rischio R4
Area ENEL lungo la via Tiburtina Valeria al Km 38.100;
Parco Laghi dei Reali via Tiburtina Valeria Km 34.500;
Strada dei Ruderi Romani località Arci;
Centrale Idroelettrica di Via Sant’Agnese;
Campi di calcio “Stella Mattutina”, Via Empolitana 233;
Campo di calcio dell’Istituto Tecnico Alessandro Volta, Via Sant’Agnese 50;
Diga “Bacino San Giovanni”;
Ponte Lucano, Via Maremmana inf., Via Rosolina, Strada Galli, Via Lago di Albano,
Via Lago di Bolsena, Via Lago del Trasimeno, Via Ponte Lucano, Via Lago di Vico, Vicolo dei Plauzi;
Via Primo Brega;
Area Albuccione, Via Pietro Mascagni, Via Giuseppe Verdi, Via Vincenzo Bellini, Via
Niccolò Paganini, Via Marcello Conversi, Largo Benedetta;
Aree a rischio R3
Via di Ponte Lucano, via Lago di Vico, via Maremmana inf.
Via Maremmana (ingresso Villaggio Adriano)
Via Primo Brega;
Via Pietro Mascagni, via Marcello Conversi.
Aree a rischio R2
Via Puccini, via Doninzetti, Via Pietro Mascagni
Per il controllo delle condizioni del rischio esondazione, sono distribuite nel territorio comunale strumentazioni volte al monitoraggio delle condizioni meteorologiche, dell’altezza idrometrica e delle portate del Fiume Aniene, rappresentate da:
Idrometro posizionato a Ponte Lucano;
Idrometro posizionato sul Ponte di Strada Acquoria;
Misuratore di portata presso la Diga Bacino San Giovanni;
Stazione meteorologica presso il palazzo del Comune di Tivoli;
Stazione meteorologica presso la struttura “Fondazione Villaggio Don Bosco”;
Stazione meteorologica presso il Liceo Scientifico “Spallanzani”;
Stazione meteorologica presso la sede della Protezione Civile “Associazione Volontari Radio Soccorso Tivoli”.
Il massimo evento di piena si è registrato il 21/05/2008, nel corso del quale è stata misurata una portata di 525 m3/s alla diga del Bacino San Giovanni ed un’altezza idrometrica di 5,15 metri all’idrometro di Ponte Lucano. Durante questo evento si sono verificate importanti esondazioni, che hanno interessato l’area di Ponte Lucano, parte della Via Maremmana e l’area dell’Albuccione, dove hanno causato gravi danni ad abitazioni ed attività commerciali. L’elevata altezza idrometrica del fiume ha ostacolato, inoltre, il deflusso del Fosso San Vittorino, che si è innalzato notevolmente tracimando in più zone della Via Maremmana, dal km 1.700 al km 2.400, allagando diverse case del Villaggio Adriano ed attività commerciali; l’allagamento della Via Maremmana, lungo il tratto indicato, non ha permesso l’intervento di mezzi di soccorso usuali dal vicino casello autostradale “Tivoli” dell’A24. Da questo evento si può desumere che altezze idrometriche superiori a 5 metri misurate all’idrometro di Ponte Lucano riflettono la possibilità di estesi allagamenti, con conseguenti notevoli danni a persone e cose, nelle aree R4 identificate dal PAI.
Un evento simile, ma di minore entità, si è verificato a Marzo 2011 quando l’altezza idrometrica di Ponte Lucano ha raggiunto 4.18 metri; nel corso di questa piena si sono registrati allagamenti nell’area di Via Giuseppe Verdi e Via Vincenzo Bellini in località Albuccione, ma con danni inferiori rispetto all’evento del 2008, in quanto le abitazioni sono state solo lievemente coinvolte.
Con riferimento ai dati acquisiti e sulla base delle osservazioni effettuate nel corso degli eventi pregressi, si possono prevedere in maniera verosimile gli scenari di
evento per l’esondazione del Fiume Aniene in funzione dell’altezza idrometrica misurata a Ponte Lucano:
Da 3.0 a 3.50 metri di altezza idrometrica misurata, il Fiume Aniene esonda dall’argine naturale in località Ponte Lucano, allagando l’area interna all’argine artificiale, nei pressi della “Torre dei Plauzi” e degli edifici diroccati adiacenti.
Da 3.50 a 4.50 metri il Fiume Aniene esonda in più punti nei campi coltivati a sud di Tivoli Terme, coinvolgendo le attività ludico-ricreative situate in Via Primo Brega e nella Località Albuccione, interessando inoltre le abitazioni site in Via Giuseppe Verdi, Via Vincenzo Bellini e Largo Benedetta, Via Pietro Mascagni.
Da 4.50 a 5.50 metri l’esondazione del Fiume Aniene coinvolge, oltre alle aree prima citate, in località Albuccione via Niccolò Paganini, via Marcello Conversi, via Giacomo Puccini, via Muzio Clementi. Per questi valori sarebbe verosimile un fenomeno di reflusso delle acque del fosso San Vittorino, con conseguenti esondazioni presso le attività industriali localizzate lungo la Via Maremmana e Via del Ninfeo nel Villaggio Adriano.
Oltre 5.50 metri non si hanno informazioni pregresse su quanto avverrebbe. Si può verosimilmente prevedere che le aree coinvolte dall’esondazione sarebbero, oltre quelle descritte precedentemente, anche via Gaetano Doninzetti, via Giacomo Rossini e via Antonio Vivaldi, in località Albuccione.
Nell’area del mausoleo dei Plauzi insiste un pozzetto dal quale si verifica fuoriuscita di acqua che genera l’allagamento dell’area circostante. Al fine di evitare detto fenomeno sono state installate delle idrovore, adiacenti la strada su cui insiste il pozzetto, per effettuare il pompaggio delle acque che fuoriescono dallo stesso. Purtroppo, in alcuni casi, dette pompe si rilevano non sufficienti e, quindi, si determina l’allagamento della zona dei Plauzi.
b) Scenario Rischio Idraulico corsi d’acqua secondari
Fosso San Vittorino
Il Fosso San Vittorino, affluente in sinistra idrografica del Fiume Aniene, si immette nel territorio comunale in prossimità del Casello autostradale di Tivoli da dove, con direzione Sud-Nord, costeggiando l’area industriale di Via Maremmana, giunge fino
al Fiume Aniene nei pressi del Villaggio Adriano. Le ultime due esondazioni, avvenute rispettivamente nell’anno 2008 e nell’anno 2015, sono state caratterizzate da due dinamiche differenti:
La prima esondazione è avvenuta in concomitanza della piena del Fiume Aniene che, come detto precedentemente, ha raggiunto durante questo evento un’altezza idrometrica pari a 5.25 metri, causando il reflusso delle acque del fosso dalla foce verso monte, lungo la Via Maremmana, con conseguenti ingenti allagamenti nell’area industriale ed presso l’abitato del Villaggio Adriano.
La seconda esondazione è stata causata da cospicue ed intense precipitazioni, che hanno interessato il bacino idrografico di fosso San Vittorino, nella porzione a monte non compresa nel territorio comunale. La durata brevissima delle precipitazioni meteoriche nel bacino idrografico (avvenute in un arco temporale di circa 3 ore con cumulate medie di circa 76 mm) ha causato una eccezionale onda di piena, che ha sommerso l’area industriale di Via Maremmana, dal Casello autostradale di Tivoli fino al distributore di Carburante sito al km 1,300 di Via Maremmana, e parte delle abitazioni del Villaggio Adriano site a Via del Ninfeo, nonché delle aree poste a monte nel Comune in località San Vittorino.
Fig. 8 e Fig. 9: Evento alluvionale del Fosso San Vittorino del 14/10/2015
Si fa presente che nel corso di questa esondazione, il Fiume Aniene non superava i
3.5 metri di altezza idrometrica a Ponte Lucano e non vi erano in atto fenomeni di
reflusso delle acque nel fosso.
L’esondazione di questo fosso può precludere la fruibilità del casello autostradale A24 e della via Maremmana Inferiore.
Fig. 10: Evento alluvionale del Fosso San Vittorino del 14/10/2015
Fosso San Pastore
Il Fosso San Pastore è un modesto affluente del Fosso delle Prata, che attraversa gli abitati di Colle Nocello e San Pastore; i precedenti fenomeni di esondazione hanno interessato un’area comprendente numerose abitazioni.
Fig. 11: Fosso San Pastore esondazione 2015
Fosso Le Prata
Fig. 12: Esondazione Fosso San Pastore 2015
Il Fosso Le Prata, ha origine nel Comune di San Polo dei Cavalieri, attraversa il territorio del Comune di Guidonia Montecelio ed interessa quello del Comune di Tivoli in località Campolimpido – Favale; causa allagamenti nell’area di Campolimpido all’altezza del ponte che segna il confine tra il Comune di Tivoli ed il Comune di Guidonia, e nell’area di Favale, interessando le abitazioni poste lungo la strada Favale e Via Jacopo Sansovino.
Fosso Empiglione
Il Fosso Empiglione, proveniente dal Comune di Castel Madama, attraversa il quartiere “Arci Empolitana”–“Monitola”. L’esondazione di questo Fosso può causare l’interruzione dell’accesso a Tivoli dal Casello autostradale di Castel Madama e, quindi, dall’autostrada A24.
Fosso San Gregorio
Il Fosso San Gregorio proveniente dal Comune di San Gregorio da Sassola, attraversa il quartiere “Arci” causando ripetute esondazioni che avvengono in corrispondenza dei meandri che lo caratterizzano, con conseguente allagamento delle campagne circostanti. Vengono, talora, interessate anche alcune abitazioni poste a ridosso del
fosso, nonché un piccolo ponte, generando grave pericolo per gli automobilisti che lo attraversano.
Fig. 13: Ponte Strada Arci, automobile intrappolata nell’esondazione del 2015
Sono state riportate sulla Carta Dello Scenario di Rischio Idrogeologico e Geologico (ALL. 3) le aree esposte alle seguenti tipologie di rischio geologico.
Sprofondamenti di cavità antropiche: Nel sottosuolo del centro storico, come si evince dallo stralcio della cartografia del PAI (Fig. 14) e da quanto emerge dallo studio “Stima dei danni futuri derivanti dal mancato risanamento di un centro abitato in conseguenza di un accertato dissesto idrogeologico: Il Centro Storico di Tivoli” di Alessandro Antonacci-Simona Francolini-Ignazio Mantica, basato sui rilievi effettuati dalla IDROstudi-S.A.S.O.P. srl di Pescara. Da detti rilievi risultano presenti numerose cavità sotterranee caratterizzate da cunicoli che talora si sovrappongono a vari livelli. Lo studio mette in evidenza crolli storici con susseguenti danni anche significativi sul patrimonio edilizio, delle pavimentazioni stradali, delle condotte fognarie ed altri sottoservizi (Fig. 15).
Fig. 14: Perimetrazione area a rischio crolli tratta dal PAI dell’AbTev
Fig. 15: tabelle “Dissesti dal 1983 al 1991” tratte da “Stima dei danni futuri derivanti dal mancato risanamento di un centro abitato in conseguenza di un accertato dissesto idrogeologico: Il centro storico di Tivoli” – A. Antonacci et alii)
Sinkhole: rappresentano sprofondamenti dovuti a fenomeni carsici, con formazione di cavità di forma sub-circolare, che si aprono in maniera repentina, con richiamo di
materiali verso il basso. Per la definizione e la loro localizzazione si è fatto riferimento alla banca dati dell’ISPRA (Database Nazionale Progetto Sinkhole che costituisce il primo censimento dei fenomeni naturali di sprofondamento, in aree di pianura, a scala nazionale), dalla quale sono stati estratti i siti interessati da questo fenomeno. E’ stato dimostrato che le depressioni evolvono nel tempo; alcune possono ricolmarsi ed estinguersi, venendo a mancare l’apporto di acque ma soprattutto di gas nel terreno talora riaprendosi in altri siti, a poca distanza dai primi, secondo meccanismi ben precisi.
Si riportano di seguito le aree a rischio, individuate dall’ISPRA (Istituto Superiore Protezione Ambiente).
Subsidenza: nel 2006, la Presidenza del Consiglio dei Ministri dichiarava lo Stato di emergenza per i gravi casi di sprofondamento in alcune porzioni di territorio dei Comuni di Tivoli e Guidonia (Roma) e, sempre nello stesso anno, il Centro di Studi CERI presentava i risultati di uno studio afferente al fenomeno in questione, indicando gli interventi necessari per la messa in sicurezza di immobili e infrastrutture coinvolte ed allegando allo stesso un elaborato planimetrico di perimetrazione dell’area con significativi tassi di subsidenza (Fig. 16). Per quanto attiene alle cause ci sono studi effettuati dalla Regione, dal CERI e da Istituti Universitari di Roma, quali: “Roma Tre” e “La Sapienza”, e di Napoli “Università Federico II”. Le sintesi raggiunte dai sopraccitati studi non concordano.
Fig 16: Perimetrazione area interessata dal fenomeno della subsidenza (Centro di Studi CERI)
movimenti franosi per la identificazione dei dissesti franosi presenti nel territorio comunale si sono consultati l’Inventario dei Fenomeni Franosi dell’Autorità Di Bacino del Tevere ed i dati ISPRA (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale), rappresentati nella carta del rischio idrogeologico, in base alla tipologia del movimento (crollo, ribaltamenti, frane per scivolamento, colate, frane complesse ecc.) ed in base allo stato di attività (fenomeni attivi, quiescenti e inattivi). Le aree indicate dal PAI sono:
Strada Provinciale 31a nel tratto di strada indicato nella seguente Fig. 17 vengono indicati fenomeni di crollo attivi. Si tratterebbe di movimenti per caduta libera, con successivi rotolamenti, salti e rimbalzi di elementi lapidei eterometrici, che potrebbero accumularsi lungo la sede stradale causando problemi alla viabilità. In condizioni dinamiche, dovute a fenomeni sismici, il distacco di elementi rocciosi potrebbe intensificarsi compromettendo la fruibilità della viabilità sottostante per i mezzi di soccorso ed emergenza.
Fig 17: Perimetrazione aree soggetta a crolli tratta da “Inventario dei Fenomeni Franosi” dell’Autorità Di Bacino del Tevere
Strada Caroli prospicente il Fiume Aniene: si riporta esclusivamente l’indicazione fornita dall’autorità di Bacino del Tevere circa un fenomeno di soliflussione che consiste in un movimento lento interessante esclusivamente la coltre di terreni superficiale (Fig.18).
Fig 18: Perimetrazione aree soggetta a soliflussione tratta da “Inventario dei Fenomeni Franosi”
dell’Autorità Di Bacino del Tevere
Colle Vescovo è interessato, nelle pendici occidentali, secondo quanto si evince dalla planimetria del PAI, da rischio per debris flow (colata detritica) che potrebbe interessare le sottostanti abitazioni e la via Tiburtina Valeria (Fig.19).
Fig 19: Perimetrazione aree soggetta a colate detritiche tratta da “Inventario dei Fenomeni Franosi” dell’Autorità Di Bacino del Tevere
Colle Vescovo e Monte Giorgio versante orientale e sud-orientale, di cui si riporta esclusivamente l’indicazione fornita dall’autorità di Bacino del Tevere circa un deposito detritico (Fig.20).
Fig 20: Perimetrazione aree ricoperte da coltri detritiche tratta da “Inventario dei Fenomeni Franosi” dell’Autorità Di Bacino del Tevere
Vengono indicate, inoltre, nel capitolo afferente alla “Prevenzione” ulteriori aree individuate dagli scriventi (di cui alcune già menzionate nel primo Piano di Protezione Civile e aggiornamento) caratterizzate da fenomeni di instabilità, rappresentate nello specifico da:
Le Mollacce
Monte Catillo
Loc. Acquoria
Strada Provinciale per Marcellina
Colle Piano – Monte Giorgio